mercoledì 22 dicembre 2010

POLLENZO

Chiesa di San Vittore






Arrivo a Pollenzo il primo giorno d'inverno.
Veramente non è la prima volta che passo da queste parti. Ma di solito, faccio come tanta gente, passo sulle strade che circondano questo piccolo paesino diretto verso altre destinazioni, soprattutto verso Alba e le Langhe.

Oggi no.
Oggi nonostante faccia freddo mi sono fermato a Pollenzo.
Inizio a camminare per le vie del paese e scopro un piccolo gioiello storico del Piemonte.





Mentre mentre sto camminando scopro che il paese è pieno di cartelli (fortunatamente) che raccontano le origini di Pollenzo, nato sui resti dell'antico abitato romano di Pollentia (nome bene augurante).



I romani arrivarono qui nel II secolo a.c. e scelsero questo luogo perché si trovava lungo il fiume Tanaro che i romani navigavano fino al Po.

Continuando la mia passeggiata faccio poi la scoperta più interessante della giornata: l'anfiteatro, o meglio quello che ne rimane.
Qui è successo che intorno al Settecento le case hanno preso il posto dell'edificio romano, ma la loro anima conserva, ancora oggi, i resti delle mura dell'anfiteatro, gli orti  nei cortili ellittici stanno proprio al centro e le case li circondano seguendo l'antica pianta.
Il turismo in Piemonte riserva anche queste sorprese, ti ritrovi improvvisamente a camminare in mezzo ad un anfiteatro romano.

Il freddo intanto inizia a farsi sentire quando entro in un grande spazio aperto in cui il rosso domina anche in una giornata grigia come questa.
E' il cuore di Pollenzo.
Quello che stupisce è che un piccolo paese come questo abbia una piazza di queste dimensioni.

Davanti a me il castello nato nel 1386 e divenuto poi una delle residenze dei Savoia. Come recita una targa sulla piazza il castello nel 1997 è entrato a far parte della lista dei beni patrimonio dell'umanità dell'Unesco.
Alla mia sinistra la chiesa di San Vittore fatta costruire da Carlo Alberto in stile gotico nel 1843.
Alla mia destra, invece domina  la corte dei Savoia adesso sede della prestigiosa "Università di Scienze Gastronomiche", creata da Slowfood ha reso Pollenzo famosa in tutto il mondo.



Una curiosità, il penultimo re d'Italia, Vittorio Emanuele III, quando abdicò a favore del figlio Umberto II prese il titolo di conte di Pollenzo.

La mia visita a Pollenzo termina qui, il freddo adesso è veramente fastidioso, ma sono felice di aver visto questa piccola perla del turismo in Piemonte che spesso viene ignorata dai turisti che gli passano accanto diretti a centri molto più famosi.

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